All’I.I.S.S. “Rotundi- Fermi”, nell’anno scolastico 2017- 2018, si è tenuto il primo corso di filosofia, si tratta non di un inserimento curriculare, ma di un progetto innovativo e sperimentale che ha coinvolto gli studenti dei tre indirizzi di studio, in orario pomeridiano. Ieri, gli studenti e i docenti referenti, Prof.ssa Attanasio Anna Rita, prof. Luciano Riccardi e la prof.ssa Troiano Emmanuela alla presenza della Dirigente, prof.ssa Paola Guida e della tutor, prof.ssa Lucia Prencipe, hanno relazionato sui risultati ottenuti.
“Pillola rossa – Pillola blu, questo è il nome che abbiamo scelto per il nostro corso di quest’anno perché siamo sempre dinanzi ad una scelta, ad un bivio, ad una o cento possibilità. Le cose che vediamo, che ci accadono, nonostante la loro evidenza non sono sempre così come si presentano a noi e noi abbiamo bisogno di capire qual è la verità” - spiegano Miriana e Maria Rita della VA ITCAT.
Discutono di libertà, verità, valori, i ragazzi e le ragazze del Rotundi –Fermi, di questioni cruciali come l’identità e la differenza, la giustizia, i fenomeni migratori.
Durante il corso attraverso letture, giochi filosofici, il dialogo, la rappresentazione grafica e la drammatizzazione hanno posto questioni e cercato risposte, nel confronto hanno scoperto e riconosciuto i vari punti di vista. La dialettica degli opposti, un tema complesso, ardito, quello indicato ad inizio anno. “Una decisione non casuale – ci racconta la prof.ssa Attanasio- ma coerente ad un percorso cominciato quattro anni fa sulla differenza di genere, con il passare del tempo siamo voluti andare più a fondo, ricercare il significato ontologico e gnoseologico della differenza, in modo semplice, non cattedratico, tenendo conto sempre del vissuto degli studenti”.
I ragazzi sono entusiasti di un’esperienza che giudicano originale e formativa. “ Ci ha spinto a metterci in discussione, a interrogarci e a rivedere certe posizioni, guardando l’altro in modo diverso come non avremmo mai pensato di fare - dice Filomena della III B ITTL.
La riflessione filosofica, alla maniera socratica, ha attraversato tutti, mostrando la debolezza delle argomentazioni che reggono la falsa dicotomia tra cultura umanistica e cultura tecnica.
“La pratica filosofica, ritenuta da molti astratta e inutile, appartiene a tutti, il pensiero va allenato e mai come in questo nostro tempo ciò è necessario. I ragazzi vanno educati al pensiero divergente, a risolvere problemi, ad avere stima di sé, ad avere relazioni con l’altro, a valutare in modo autonomo, tutte competenze trasversali, indispensabili per collocarsi nel mondo, e nel mondo del lavoro” - continua la prof.ssa Attanasio.
“Noi abbiamo scelto di fare come Alice nel Paese delle meraviglie: ruzzolare nella tana del bianconiglio, ci siamo persi tra l’essere e il non essere di Parmenide, le ombre di Platone, la tesi e l’antitesi di Hegel, ma non è stato poi cosi male” - conclude Domenico della V B ITCAT.
Dopo aver incontrato questi ragazzi, verrebbe da dire: Nei nostri istituti scolastici, quanta Alternanza Scuola Lavoro e quanto poco “essere”!
Ultimo aggiornamento Martedì 12 Giugno 2018 12:27